231 & Società di calcio

Il Consiglio Federale della F.I.G.C. (Federazione Italiana Giuoco Calcio) ha approvato lo scorso 1° ottobre le “Linee Guida per l’adozione di Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo idonei a prevenire atti contrari ai Principi di Lealtà, Correttezza e Probità”, in attuazione dell’art. 7 dello Statuto Federale.

In base all’art. 7 del nuovo Codice di Giustizia Sportiva F.I.G.C., infatti, “il giudice valuta la adozione, l’idoneità, l’efficacia e l’effettivo funzionamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo” al fine di escludere o attenuare la responsabilità della società calcistica per l’illecito sportivo, prima riconosciuta come oggettiva.

Si ricrea in tal modo uno schema di responsabilità del tutto assimilabile a quello previsto dal Decreto 231, in quanto  l’art. 7 dello Statuto Federale dispone che “I predetti modelli, tenuto conto della dimensione della società e del livello agonistico in cui si colloca, devono prevedere (requisiti):

a) misure idonee a garantire lo svolgimento dell’attività sportiva nel rispetto della legge e dell’ordinamento sportivo, nonché a rilevare tempestivamente situazioni di rischio;

b) l’adozione di un codice etico, di specifiche procedure per le fasi decisionali sia di tipo amministrativo che di tipo tecnico-sportivo, nonché di adeguati meccanismi di controllo; 

c) l’adozione di un incisivo sistema disciplinare interno idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello;

d) la nomina di un organismo di garanzia, composto di persone di massima indipendenza e professionalità e dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo, incaricato di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli e di curare il loro aggiornamento”.