Sostenibilità del MOG tra ruolo dell’OdV e curva del rendimento 231

La costituzione del rapporto tra Organo dirigente e OdV necessita di un chiarimento preliminare: obiettivo dell’ente deve essere la “sostenibilità” del Modello di Organizzazione e di Gestione ovvero la caratteristica del MOG ad essere mantenuto ad un certo livello indefinitamente, pronto alla verifica giudiziale.

Il principio guida delle sostenibilità è uno sviluppo della compliance function idoneo a soddisfare i requisiti previsti dal Decreto e dagli standard tecnici elaborati da best practices, senza compromettere la capacità futura di far fronte alle proprie necessità di miglioramento continuo.  

Al fine di essere orientato nel percorso verso il raggiungimento della sostenibilità, l’ente si “affida” dell’OdV ovvero ad un meccanismo di autofocus sul MOG che consente di ottenere e mantenere automaticamente la messa a fuoco sul livello di rischio residuo predeterminato dall’ente nonchè di verificare che lo stesso sia stato realmente ridotto e contenuto entro un “rischio accettabile”.

L’OdV sarà tenuto a monitorare che detti ultimi valori di rischio in quanto da considerarsi ex se dinamici – condizionabili da fattori interni (modifica del business model; contrazione/ampliamento del novero delle aree di attività) ed esterni (modifiche legislative; esigenze delle parti interessate) – siano mantenuti al medesimo grado se durevoli, ed ove variati vengano ricondotti ad un livello accettabile ovvero, da ultimo, qualora integrati da ulteriori minacce che le stesse siano a loro volta opportunamente valutate e gestite.

La sostenibilità presuppone pertanto una curva del rendimento 231 che persegua e mantenga un’inclinazione positiva ricavabile dalla progressione combinata tra engagement dell’OdV e determinazione di un budget “a riserva” destinato all’aggiornamento ed al miglioramento continuo del MOG nel tempo.